Home Notizie Ultime notizie La Voce del Padre: L’uomo è creato a vivere in comunione con Dio

PostHeaderIcon La Voce del Padre: L’uomo è creato a vivere in comunione con Dio

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Il desiderio di Dio è scritto nel cuore dell’uomo, perché l’uomo è stato creato da Dio per Dio; Dio non cessa di attirare a sé l’uomo e soltanto in Dio l’uomo troverà la felicità che cerca senza posa.
«Il nostro cuore è inquieto» — dice Sant’Agostino — «fino a quando non riposa in te».
dio_CreatoreLa ragione più alta della dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Fin dal suo nascere l’uomo è invitato al dialogo con Dio, da Lui sempre per amore è conservato e vive pienamente secondo verità solo se lo riconosce liberamente ed a Lui si affida.
Dio creò tutti gli uomini, perché abitassero sulla terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio, perché cercassero Dio, se mai arrivano a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo. Ma questo intimo e vitale legame con Dio può essere dimenticato, misconosciuto e perfino esplicitamente rifiutato dall’uomo. Tali atteggiamenti possono avere origini assai diverse; la ribellione contro la presenza del male nel mondo, l’ignoranza e l’indifferenza religiosa, le preoccupazioni del male del mondo e delle ricchezze, il cattivo esempio dei credenti, le correnti filosofiche del pensiero ostile alla religione, e infine la tendenza dell’uomo peccatore a nascondersi per paura davanti a Dio e a fuggire... alla sua chiamata.
Dopo il primo peccato, Adamo sentì il bisogno di nascondersi, ma Dio gli va incontro e lo chiama: «Dove sei?» Rispose: «Ho sentito i tuoi passi nel giardino: ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto» (Gn. 3). Ecco il penoso stato di chi si è allontanato da Dio. Prima era in comunione con Dio, parlava, riceveva ordini, li eseguiva con gioia, ora ha paura. Avere paura è proprio di chi è nel peccato; Adamo riconosce la sua situazione spirituale, fa la sua confessione, sa di avere perso il dono della sua felicità, ma spera nel profondo della sua coscienza, e il Padre buono non lo abbandona a se stesso, gli fa’ la tunica di pelle per sé e per la moglie.
L’uomo rimane con questa sete di Dio e lo cerca dappertutto. Può trovarlo nel creato, libro parlante dell’onnipotenza divina. Sant’Agostino «interroga la bellezza della terra, del mare, dell’aria rarefatta e dovunque espansa; interroga la bellezza del cielo... interroga tutte queste realtà. Tutte ti risponderanno: guardaci pure ed osserva come siamo belle. La loro bellezza è come un inno di lode. Ora queste creature, così belle ma pur mutevoli, chi le ha fatte se non uno che è più bello in modo immutabile?». L’uomo, con la sua apertura alla verità e alla bellezza, con il suo senso del bene morale, con la libertà e la voce della coscienza, con la sua aspirazione all’infinito e alla felicità, si interroga sull’esistenza di Dio. In queste aperture egli percepisce i segni della propria anima, del «germe dell’eternità che porta con sé, che ritrova la propria origine in Dio solo» (cfr. C.V. 11° G.S.).
La Chiesa insegna che il Dio unico e vero, nostro Creatore e Signore, può essere conosciuto con certezza attraverso le sue opere, grazie alla luce naturale della ragione umana. Ma Dio, nella sua infinita bontà e misericordia si è rivelato personalmente all’uomo per rispondere alla sua costante sete di infinito Amore. • 

don Sebastiano Plutino

Questo ed altri articoli sul numero di Febbraio 2020 (presente in archivio)
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