Home Notizie

PostHeaderIcon Notizie

La voce del Padre - Natale... il senso reale della nostra esistenza

Ultime notizie
La Chiesa, nostra tenerissima Madre, ci presenta ogni anno la nascita del Suo fondatore e Salvatore nostro Gesù Cristo, sempre soffusa di nuova luce e di nuovo splendore. Nelle sembianze di un umile bambino il divin Redentore ci ripete di non temere, di andare a Lui con tutta confidenza perché, per nostro amore, si è fatto uno di noi, nostro fratello.
AngeloNataleEgli si presenta in questo atteggiamento perché vuole essere il modello da cui tutti i suoi seguaci possano trarre esempio e conforto. Difatti, per quanto un uomo stia male e per quanto povero esso sia non potrà mai dire: «lo ho sofferto più di Gesù o sono più povero dì lui». Ogni creatura ragionevole può trovare in Lui la forza per vivere il suo ideale cristiano e superare le difficoltà.
Spesso però noi siamo in pieno contrasto con la vita di Gesù: Egli rinuncia liberamente a tutto; noi invece cerchiamo la comodità, abbiamo paura che ci manchino i mezzi per il domani. Cerchiamo le cose più belle e raffinate e se non possiamo averle, siamo inquieti e invidiamo quelli che le posseggono.
Il Natale dovrebbe aiutarci a ritrovare il senso reale della nostra esistenza, ma quante persone comprendono che questa è prima di tutto una festa spirituale e che gli uomini l’hanno industrializzata e materializzata? 
Oggi la più grande preoccupazione non è prepararsi bene per andare incontro al Salvatore, che nasce, ma fare e ricevere doni, preparare pranzi e divertimenti.
Come può una persona presa da tante preoccupazioni trovare il tempo per riflettere su questo grande avvenimento?
La vita moderna con le sue molteplici 
esigenze ha creato uno squilibrio spirituale, una vera e propria ignoranza delle cose religiose fino al punto che molte persone confondono il sacro con il profano; l’umano con il divino, l’illecito con il lecito.
Voi, care lettrici, che avete una fede salda sappiate resistere all’ambiente e per quanto vi sarà possibile cercate di trasformarlo in bene con il vostro comportamento corretto e con la vostra fiducia nell’avvenire. Gesù in questo Natale ripete anche a voi: «Che cosa giova all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde la sua anima?»
Sforzatevi, dunque, a comprendere il grande mistero di amore. Come dovrebbe esultare il nostro cuore sapendo che il Padre ha pensato a noi e ci ha dato il suo Figliolo unigenito!
Cercate la pace? Oh quanta pace viene da quella grotta!
I pastori ne sono rimasti conquistati: cosa ci 
impedisce di sentire anche noi la stessa gioia?
Senza 
andare tanto lontano la possiamo trovare in noi stessi nell’ambito del nostro lavoro, nel solitario ambiente della nostra cameretta. Là in intima unione stabiliremo il nostro colloquio con il bambin Gesù. Se avremo fede, se sapremo ascoltare, sentiremo, anche noi il messaggio angelico: «Gloria a Dio… e pace in terra agli uomini di buona volontà». Comprenderemo allora che il Natale innanzi tutto è una festa spirituale, un incontro fra Dio e gli uomini.
È questo l’augurio che «Tra Noi» di tutto cuore rivolge alle sue lettrici. •

don Sebastiano Plutino - 1964
[Fondatore del movimento Tra Noi]

Questo ed altri articoli sul numero di Dicembre 2018 (presente in archivio)
puoi ricevere il Periodico direttamente a casa 
contattaci qui:  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
o qui : Contatti
 

in diretta dal movimento- Praticamente… Form(arsi all’)azione!

Ultime notizie
Formazione Membri 19 -21 Ottobre 2018

Form1I Membri del Movimento Tra Noi hanno avuto 3 giorni per incontrarsi, parlare, scontrarsi, confrontarsi (e un sacco di altre cose che finiscono con -arsi).
Reduci dall’ultimo incontro della Settimana di Formazione a Fano, La Gioia di Sentirsi Amati, i Membri si sono incontrati per lavorare insieme, sempre con l’obiettivo di tenersi in testa ai tempi.
E sarà pur vero questo, anzi proprio per questo, la formazione di Ottobre si è concentrata proprio sul formare l’Azione, non a caso questo evento è stato chiamato FORM(arsi all’)AZIONE!. E quale miglior modo se non quello di confrontarsi su 7 punti estratti pochi giorni prima proprio dal documento del Sinodo dei Vescovi sui Giovani, la fede ed il discernimento vocazionale.
Form2Perché si, è vero che bisogna sempre essere formati per capire e capirsi, formarsi per formare, ma è anche vero, che nella società in cui viviamo, dove tutto sembra sempre più veloce e superficiale, l’obiettivo del Cristiano, e quindi del Tranoista, deve essere anche quello di trovare azioni pratiche, da riuscire a fare ogni giorno, nel proprio piccolo, per portare Cristo nella vita di chiunque si ha davanti.
Ed è proprio questo che i membri del Tra Noi hanno cercato di fare: divisi in gruppi di lavoro in uno stile di brainstorming aziendale (si, lo ammetto, da neolaureato ho fatto fare da cavia ai poveri membri presenti alla formazione), si è cercato di trovare azioni semplici, pratichee quotidiane che andassero a concretizzare l’Ascolto, l’Accompagnamento, la Conversione, il Discernimento, le Sfide e la Vocazionetre da analizzare la mattina e tre il pomeriggio, cercando di costruire un testo scritto pronto a contenere vere e proprie istruzioni pratiche, un lavoro per niente semplice, che ha fatto proprio spremere le meningi a tutti, a fine giornata mancava solo la Santità… beh quella è tantaroba da analizzare!... Ci ha pensato l’assistente spirituale del Movimento, don Attilio Riva, sempre presente per accompagnare la formazione sia con la sua catechesi, sia per i momenti di preghiera e la santa Messa.
Form3Le tre giornate sono passate in fretta, perché si sa, quando ci si dà da fare il tempo è sempre poco. Sicuramente, un messaggio è stato condiviso da tutti: spesso si pensa che agire da soli, decidere, pensare, sia uno dei miglior modi, o almeno più veloce, per trovare idee e mettere in pratica i propri progetti… con queste giornate invece, si è visto come la condivisione delle proprie idee, opinioni e pensieri, e la propria messa in discussione fanno nascere un qualcosa di più completo, veritiero e importante.
D’altro canto il Vangelo [Mt 18, 20] ce lo dice chiaramente: “Dove duo o tre!”… un motivo ci sarà!

Tiziano Gioggi

Questo ed altri articoli sul numero di Novembre 2018 (presente in archivio)
puoi ricevere il Periodico direttamente a casa 
contattaci qui:  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
o qui : Contatti
 

Giovani - Siete il presente, siate il futuro più luminoso”

Ultime notizie
Giovani2018121È questo l’augurio-messaggio che i Padri Conciliari hanno lasciato ai giovani, al termine del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.

Una solenne celebrazione e la pubblicazione di un Documento finale hanno concluso, domenica 29 ottobre, l’Assemblea. Oltre 250 i padri sinodali che vi hanno preso parte, due dei quali provenienti per la prima volta dalla Cina continentale. Una quarantina di giovani sotto i trenta anni, in veste di uditori. Una presenza significativa esuberante sempre attiva nei canali digitali con la pubblicazione di post e selfie con il Papa e con i Padri, incontrati in modo informale lungo i corridoi, nei momenti distensivi o nei luoghi ufficiali come i circoli minori.
Sempre disponibili ad uno scambio alla pari e all’offerta di un contributo, fatto di critiche costruttive e di proposte concrete. Senza alcun timore dei ruoli o dei capelli bianchi facendo proprio l’invito del papa di “aggrapparsi alla barca della Chiesa che, pur attraverso le tempeste impietose del mondo, continua ad offrire a tutti rifugio e ospitalità”.
Vale la pena, aveva detto, metterci in ascolto gli uni degli altri.
E possiamo dire che questo sinodo è stato proprio un luogo di apprendimento riguardo la gioventù che i padri sinodali hanno voluto scandagliare in tutte le sue sfaccettature, grazie al contributo dei diretti interessati.

Giovani2018122L’assise sinodale infatti non è stata solo per i giovani, ma con i giovani e la parola chiave è stata fin dall’inizio “ascolto”.
Un ascolto, dice il Papa, “che richiede tempo, attenzio ne, apertura della mente e del cuore. Come Chiesa di Gesù desideriamo metterci in vostro ascolto con amore, certi di due cose: che la vostra vita è preziosa per Dio perché Dio è giovane; e che la vostra vita è preziosa anche per noi, anzi è necessaria per andare avanti. Ma l’ascolto per quanto prezioso e importante da solo non basta per portare frutto deve tradursi in Vangelo vissuto, in carità concreta, in esistenza quotidiana”. 

Le nostre debolezze non vi scoraggino, hanno detto i Padri Sinodali ai giovani nella lettera conclusiva – la Chiesa e il mondo hanno urgente bisogno del vostro entusiasmo

Molti sono stati i temi trattati: rapporto tra mondo virtuale e reale, migrazione, ruolo della scuola e dell’università, vita nelle parrocchie e formazione dei catechisti, relazioni e amicizie, rapporti familiari e generazionali.
Si è parlato della pastorale digitale, di come la chiesa possa trovarsi nel mondo social” ha detto il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, e il Vescovo del Camerum ha sottolineato “abbiamo gli stessi problemi, ma li affrontiamo da punti di vista diversi. Le Chiese in Camerum sono stracolme, ma i giovani non sono contenti a causa dei tanti problemi che attraversano l’Africa. Come aiutarli? Stiamo cercando tutti la stessa soluzione”.
Un sinodo sui giovani con i giovani -ha affermato il Presidente della Conferenza Episcopale della Bielorussia - che lo rende particolarmente dinamico, perché i giovani sono sempre in cammino”.
Vivo la sorpresa della vicinanza nei temi che si affrontano, nelle sfide della Chiesa di oggi, pur nella diversità delle situazioni” ha affermato il Pastore della Chiesa Evangelica di Roma presente in qualità di delegato fraterno. 

Nel corso dell’Assemblea il 6 ottobre si è svolto un incontro particolare tra i giovani, il Papa e i Padri Sinodali, nella cornice dell’aula Paolo VI dal titolo: “Noi per. Unici, solidali, creativi”.
Come filo conduttore tre temi:
  • la ricerca della propria identità
  • le relazioni
  • la vita come servizio e donazione
Molte sono state le testimonianza di vita, studio, lavoro e difficoltà di operare delle scelte per il futuro, inframezzate da momenti musicali ed artistici.

Infine al termine del sinodo un ultimo dono del Papa ai giovani uditori, il volumetto “Docat”- (Edizioni San Paolo) con un compendio della dottrina sociale della Chiesa, dalla Rerum Novarum di Leone XIII (1891) fino agli ultimi testi di papa Francesco: un manuale strutturato in domande e risposte intorno al tema del ruolo dell’uomo nella Chiesa e nella società, che dovrebbe essere una guida per il cammino che ora si apre.
Un cammino di speranza e di coraggio che siamo sicuri non mancherà ai nostri giovani, se sapremo accompagnarli con la discrezione e l’amore capace di accoglierli e sostenerli con la sapienza del cuore verso gli orizzonti vasti di una umanità rinnovata. •

Questo ed altri articoli sul numero di Novembre 2018 (presente in archivio)
puoi ricevere il Periodico direttamente a casa 
contattaci qui:  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
o qui : Contatti
 

Nello Spirito di don Orione - Più Fede

Ultime notizie
Più fede! Fratelli, non siamo spiriti scoraggiati: abbiamo fede, più fede!
Che cosa manca un po’ a tutti, a noi tutti, oggi, per adoprarci, nel nome di Dio e in unione con Cristo, a salvare il mondo e a impedire che il popolo si allontani dalla Chiesa? Che cosa ci manca, perché la carità, la giustizia, la verità non siano vinte, e non rientrino nel seno di Dio, maledicendo all’umanità, che avrà rifiutato di dare il suo frutto? Ci manca la fede! 

Fede«Se aveste della fede soltanto come un grano 
di senape, ha detto Gesù, voi trasportereste le montagne, e niente vi sarebbe impossibile».

Fede, fratelli, più fede!

Chi di noi crede che si possano trasportare le 
montagne, guarire i popoli, far predominare la giustizia nel mondo, far risplendere la verità allo spirito umano, unire nella carità di Cristo tutta la terra? Dove sono questi credenti? Più fede, fratelli, ci vuole più fede!
Manca la fede in quelli che bisogna salvare, e la fede manca, talora - ah, con quanto dolore dell’anima lo dico —, manca o langue assai la fede in me e pur in altri di noi che vogliamo o crediamo di volere illuminare e salvare le folle. Siamo sinceri. Perché non sempre rinnoviamo la società, perché non abbiamo sempre la forza di trascinare? Ci manca la fede, la fede calda!

Viviamo poco di Dio, e molto del mondo: viviamo in una vita spirituale tisica, manca quella vera vita di fede e di Cristo in noi, che ha insita in sé tutta l’aspirazione alla verità e al progresso sociale; che penetra tutto e tutti, e va sino ai più umili lavoratori. Ci manca quella fede che fa della vita un apostolato fervido in favore dei miseri e degli oppressi, com’è tutta la vita e il Vangelo di Gesù Cristo. Manca la fede, quella fede divina, pratica e sociale del vangelo, che dà al popolo la vita di Dio e anche il pane.
Ecco la piaga! Se vogliamo oggi lavorare utilmente al ritorno del secolo verso la luce e la civiltà, al rinnovamento della vita pubblica e privata, è necessario che la fede risusciti in noi e ci risvegli da questo sonno.


Questo ed altri articoli sul numero di Novembre 2018 (presente in archivio)
puoi ricevere il Periodico direttamente a casa 
contattaci qui:  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
o qui : Contatti
 
Agenda eventi
<<  Settembre 2020  >>
 Lu  Ma  Me  Gi  Ve  Sa  Do 
   1  2  3  4  5  6
  7  8  910111213
14151617181920
21222324252627
282930    
Login
Chi è online
 44 visitatori online